A seguito dei recenti avvenimenti legati alla Pandemia COVID-19, è stato dato un grosso impulso alla remotizzazione delle attività lavorative e didattiche. Il tutto ha spinto privati, piccole e grandi aziende ad investimenti tecnologici finalizzati a realizzare la virtualizzazione deigli uffici ed accedere a tutte le funzionalità operative da casa. La Meginet ha assunto un ruolo fondamentale per l’ottenimento di questo risultato, ed il mercato tecnologico è andato in crisi per diverse problematiche, tra cui l’aumento della richiesta che non veniva soddisfatta dall’offerta, inoltre, a seguito dei vari lockdown mondiali, le grosse industrie hanno ridotto drasticamente la produzione e/o in alcuni casi hanno chiuso definitivamente. Prendendo l’esempio di un idea partorita da un impreditrice amica (Eugenia Di Leva) che mi ha coinvolto come supporto per realizzarla ed analizzando la storicità di tutti gli eventi accaduti, l’unica soluzione per riuscire a soddisfare le richieste era quella di recuperare il più possibile hardware in disuso, cercando di potenziarlo attraverso piccole migliorie, finalizzate alle attività della DAD (Didattica A Distanza) o per le attività di Smart Working. Involontariamente si sono innescati diversi processi paralleli, tutti per il raggiungimento degli obbiettivi preposti, ma con un fattore predominante ma nascosto, il “Right To Repair”, un diritto alla riparazione che è tra le priorità del Parlamento Europeo in un’ottica di aumento della sostenibilità tramite il riutilizzo dei dispositivi. Gli ultimi anni ci hanno spinto in tempi sempre più stretti al rinnovo del parco tecnologico, nato dall’esigenza di velocizzare e rendere più semplici le funzionalità dei programmi, ma contemporaneamente abbiamo assistito ad una teorica obsolescenza programmata, dopo aggiornamenti software legati a migliorie e/o alla sicurezza informatica, e dettati dalle varie normative sulla privacy, involontariamente o volontariamente rallentando i sistemi, e spingendo indirettamente alla sostituzione degli stessi, con quelli di nuova generazione, quindi aumentando il consumo per nuovi acquisti. Grazie alla collaborazione del TEAM Meginet, di varie associazioni di volontariato e attraverso alcune donazioni economiche, coadiuvate da Eugenia Di Leva, siamo riusciti in circa un mese, a riciclare, redendoli funzionali alle attività preposte, su circa 200 apparati donati, più di 120 tra computer, tablet e notebook, inoltre, abbiamo affiancato alcune fondazioni per la donazione di oltre 100 Tablet a famiglie bisognose per le attività di DAD. Noi non ci fermiamo e crediamo fortemente in quello che facciamo, e ringraziamo chi ci è stato vicino in questo momento, attraverso la donazione, la partecipazione e la comunicazione. Qualcuno mi ha detto che la beneficenza si fa in silenzio, ed in parte è vero, ma in questo silenzio delle istituzioni, involontariamente abbiamo fatto un pò di rumore attraverso i media, grazie al quale abbiamo ottenuto il coinvolgimento emotivo, che ha sensibilizzato la partecipazione esponenziale di molti imprenditori e privati, evidenziando inoltre che con un piccolo sforzo in alcuni segmenti, l’ecosostenibilità si può ottenere attraverso un minimo impegno senza compromettere il risultato.
Meginet Srl
Vittorio Acampora